22/03/10

Caro Felice

Caro Felice,

La realtà intorno a noi cambia giorno dopo giorno, anche se non sembra, noi stessi cambiamo.
Cambiano i nostri obiettivi, i nostri desideri, le nostre amicizie, le nostre passioni.
Già da un pò di tempo si era spenta la luce dell'entusiasmo che vedevo all'inizio nei tuoi occhi; tu lo sapevi ed io me ne ero accorto. Non me ne preoccupavo perchè conosco il tuo carattere umorale ed ho assistito a molti alti e bassi in passato. Poi, invece, c'è stato l'episodio della scomparsa di tuo padre che ha fatto precipitare le cose, ma già da tempo percepivo una minore motivazione.
Non posso biasimarti o invitarti a restare - non avrebbe senso - perchè si tratta di un'attività che si sostiene con l'entusiasmo personale e senza quest'indispensabile "benzina" il "motore" si spegne.
Tuttavia, da fratello maggiore, ti invito a riflettere sul fatto che tutti noi abbiamo bisogno di una passione da coltivare. Lungo il corso della vita vedrai, o hai già visto, che ci tocca spalare tanta m#rda ed ognuno di noi, insieme a ciò che DEVE OBBLIGATORIAMENTE fare, cerca di ritagliare uno spazio per ciò che VUOLE SPONTANEAMENTE fare, ciò che gli dà gioia, una passione insomma.
C'è chi chi si tiene 2-3 femmine contemporaneamente, chi gioca a poker, chi è ossessionato dai motori ecc ecc. Tutti noi insomma abbiamo bisogno di un angolo nel cervello dove andare a ritrovare noi stessi. Il mio angolo mentale è verde come i prati della Finlandia ed ha le righe di gesso tracciate a terra: si tratta di una passione sana, che non danneggia gli altri (tranne quando ci scappa di tirargli una scarpa appresso, vero Gianni?) e ci può migliorare come persone. Quando la vita ci opprime ci rifugiamo in quest'angolo per qualche ora e questo ci dà la forza di continuare ad affrontare i problemi di ogni giorno.
Se il tuo angolo (anzi rettangolo) mentale non è più questo, allora sappi che te ne vai da signore quale sei sempre stato, perchè hai avuto il coraggio di parlarne a testa alta ( a differenza di molti altri prima di te che sono scappati come i topi nella notte). Se invece si tratta di un momento di black out, prenditi il tuo tempo e ritempra le forze: sarai sempre benvenuto tra noi.

14/02/10

COSA CI MANCA ?

Non voglio fare una valutazione dell'ultima partita; personalmente credo che abbiamo giocato peggio in altre occasioni. Credo sia più costruttivo porre l'attenzione su alcuni punti emersi finora.
In questa categoria la differenza fra le squadre non è tanto tecnica; ci sono altre cose che contano ugualmente o forse anche di più.
1 LA COMBATTIVITA', la determinazione agonistica, quella che mi piace chiamare GRINTA. Quella rabbia interiore che non si esprime prendendo a parole avversario o arbitro ma lottando silenziosamente su ogni contrasto, marcando con cattiveria (e senza polemica) sui calci piazzati, raddoppiando il compagno in difficoltà, pressando, inseguendo l'avversario, correndo nella remota speranza che chi ti sta di fronte sbagli il controllo . La grinta nello sport somiglia al valore dei soldati: è qualcosa che non ha niente a che vedere con il bilancio delle forze in campo (anzi sembra essere stimolata in condizioni d'inferiorità).La combattività non dipende dalla corporatura (anche se si giova della forza fisica): Gattuso e Gargano non sono Hulk. Piuttosto è uno stato mentale di irragionevole autoesaltazione interiore che ti porta a pensare che il prossimo pallone è sempre il più importante della vita. Ti porta a convincerti che DEVI LOTTARE per conquistarlo e ti suggestiona al punto che ne diventi convinto.
Al contrario quando l'avversario ha più grinta di te (credetemi: questo ci è capitato spesso) puoi essere anche tecnicamente migliore, fisicamente più preparato, costituzionalmente più veloce ma non ti aiuta, non ti basta perchè la sua combattività ti metterà in condizione di non toccare palla. Allora la reazione più tipica è un senso di frustrazione e scoraggiamento; ti giri verso il mister e ti lamenti perchè i compagni non ti aiutano o non ti passano la palla nel modo giusto. Non si tratta di aver "fame di vittoria" (perchè per vincere occorre un insieme di eventi che non dipendono dal singolo) è "fame di avversario" è agonismo estremo, sete insaziabile di misurarsi uno contro uno: nel contrasto, nella corsa spalla a spalla, nel salto, nello scatto. Equivale a pensare "sarai anche più bravo, vincerai anche la partita, vincerai anche il campionato, ma QUESTO PALLONE scordatelo perchè lo prendo io!!!"

2 L'ESPERIENZA è quella capacità di "sentire il momento della gara", capire la situazione psicologica degli avversari, dell'arbitro, dei compagni e comportarsi di conseguenza. E' quella capacità, figlia della consuetudine, di restare sempre lucidi anche nei momenti delicati della gara, che ti evita di perdere la calma, di urlare al compagno o all'avversario, di sbagliare le rimesse laterali, di capire quando è fallo e quando no. Spesso non si tratta di sapere o non saper fare qualcosa, ma di SAPER SCEGLIERE la cosa giusta da fare. Non sempre nella stessa posizione e nello stesso ruolo è opportuno fare la stessa cosa, dipende da tanti fattori la cui valutazione istantanea è frutto dell'esperienza.

3 L'UMILTA' . Una delle prime cose che insegnava Zaccheroni durante il master di Salsomaggiore cui ho partecipato era proprio questa: la principale caratteristica mentale di un giocatore è l'umiltà, lo spirito di sacrificio. Non possiamo permetterci il lusso di credere di essere migliori (dei compagni o degli avversari), è un problema di approccio mentale. La presunzione di "sapere già" o di "saper fare meglio" blocca ogni possibilità di miglioramento. Per andare avanti dobbiamo innanzitutto ammettere di aver bisogno di migliorarci ognuno in prima persona. Una sconfitta dev'essere SEMPRE UNA LEZIONE DI UMILTA', una spinta verso l'esigenza di rimettersi in discussione, di ricominciare da zero. Se vengo bocciato ed inizio a lamentarmi del professore o biasimo i raccomandati, significa che mi ritengo migliore di quello che gli altri sono disposti a valutarmi e se mi ritengo tale non ho bisogno di migliorare. Invece se, passata l'inevitabile amarezza iniziale, ammetto di dovermi migliorare e l'umiltà mi porta ad una migliore applicazione nel prepararmi ad affrontare la prossima prova, avrò qualche prospettiva di migliori risultati futuri. Per questo si dice che le vittorie non ci migliorano come le sconfitte. Personalmente ho sempre preso alla lettera questi insegnamenti ed ho sempre dato spazio a gente che si notare lavorando duro, in silenzio e dimostrando un atteggiamento disponibile nei confronti dei compagni e delle esigenze del gruppo.Non sempre gioca di più chi sa stoppare o dribblare o tirare meglio degli altri (il nome Antonio Cassano vi dice qualcosa?) Se vuoi essere meglio degli altri corri e lotta più degli altri, corri al posto degli altri e continua a lottare anche quando i tuoi compagni hanno smesso PRIMA IN ALLENAMENTO E POI IN PARTITA.

31/01/10

BOYS QUARTO- F.SOCCER VILLABRIANO= 2-1

Come molte altre Domeniche, come ogni copione che si rispetti, anche oggi era cominciata in salita.
Mille difficoltà, tanti infortuni, tante defezioni, tante rinunce e qualche squalifica.
Pronti, via: siamo tesi, concentrati, ma nervosi ed un tantino impauriti. Difesa a 5 con terzino e centrale improvvisati. A centrocampo giochiamo in 3 contro 4, ma in difesa siamo più coperti (nonostante Franz sia ben lontano da una condizione ottimale) senza rinunciare alle due punte.
La solita distrazione sul calcio piazzato ed il pallone che vola ad infilarsi nel sette alla sinistra di Fabio. Inizio da incubo!
A quel punto ci svegliamo e cominciamo a giocare: meno rinvii "ndo cojo cojo" e contrasti più decisi. Ogni tanto la paura riaffiora e continua a farci sbagliare qualche passaggio. Intanto iniziamo a costruire qualcosa e ci affacciamo pericolosamente dalle parti del portiere avversario.
Gli avversari iniziano a soffrire su qualche ripartenza e spesso sono costretti al fallo tattico. Nel secondo tempo cambia musica: i contropiedi diventano sempre più frequenti e più insidiosi ed il nervosismo comincia a serpeggiare tra le fila dei Casalesi, tanto che le proteste aumentano di volume ed un giocatore viene espulso. Sui corner a favore iniziamo a sfruttare la migliore fisicità di alcuni elementi e creiamo spesso lo scompiglio nella difesa avversaria.
A quel punto si torna a 4 dietro; In attacco viene inserito Giacomo, che ha il merito di ribadire in gol un cross proveniente da destra. Gli avversari non mollano esponendosi ai contropiedi devastanti di ALVAREZSaliou e WEAdam, due autentiche spine nel fianco della difesa avversaria che capitalizzano al meglio gli spazi che ormai si aprono (specialmente sulla fascia destra). In più di un'occasione l'ottimo portiere avversario nega il gol, ma deve arrendersi quando un'altra azione arrembante sul versante destro culmina con colpo al volo di WEAdam che infila.
I 3 punti erano nell'aria, da un pò di tempo li sentivamo arrivare: conquistarli così, contro la prima in classifica ha tutto un'altro sapore.......... Siamo ancora all'inizio, la strada è lunga: nessuno deve mollare, abbiamo bisogno di tutti voi.

16/11/09

BOYS QUARTO- REAL CANCELLO ARNONE 2-1 campionato FIGC seconda categoria girone B



Era ora. Finalmente, dopo un inizio campionato all'insegna della sterilità in zona gol, arriva la prima vittoria. Nel modo più bello: in dieci contro undici (come al solito Gianni espulso per proteste) dopo aver subito il pareggio e ad un paio di minuti dalla fine.

Si comincia a vedere qualche spunto di gioco interessante, specie quando la palla circola da un lato all'altro del campo e su qualche ripartenza manovrata (le poche volte in cui non cadiamo nella tentazione del lancio lungo). Iniziamo a prendere confidenza con le notevoli dimensioni del campo di casa facendo correre di più la palla (e di conseguenza gli avversari) ed avendo la forza, fisica e mentale, di risolvere la partita anche in 10 e fino al novantesimo minuto. Gli allenamenti pesanti portano i frutti (specie a chi vi partecipa SEMPRE E CON LA MASSIMA INTENSITA').

Le pagelle



Peppe Jamiro Giordano: Sempre ben piazzato fra i pali e discretamente sicuro nelle uscite. L'unica incertezza su palla alta costa il gol, per fortuna non determinante. Voto 6+

Alex Youpo Di Guido: Solito contributo di gran dinamismo sia in fase di contenimento che in fase di spinta. Butta ancora via qualche pallone con improbabili lanci alla "viva il parroco". Voto 6,5

Francesco Franz Esposito : Canta e porta la croce. Perfetto nelle chiusure difensive, attento in copertura, sempre pronto a dare sostegno quando l'azione comincia. Ha il merito di trovare la forza per infilare il pallone durante l' arrembaggio finale. Non segna spesso, ma fa gol pesanti. Man of the match. Voto 7,5

Francesco D'Onofrio: Regista difensivo con buon senso della posizione, va solo in crisi quando si trova a fronteggiare attaccanti veloci cui contrappone un'ottimo senso della posizione. Partita attenta (peccato per l'ammonizione) e senza sbavature. Unico neo: spesso tiene la difesa troppo alta lasciando praterie sconfinate alle sue spalle. Voto 6,5

Giulio Passaguai Ferri: Parte come terzino sinistro, dove va in sofferenza, e finisce come mediano sinistro. La benzina si esaurisce dopo mezz'ora. Le qualità ci sono, ma ha bisogno di recuperare la forma al 100%. Voto 6

Fabio Coccarambola: Nonostante abbia ripreso qualche chiletto perso in Finlandia interpreta con sempre maggiore autorevolezza la fase di spinta. Il primo gol è propiziato da una sua iniziativa in ripartenza. Voto 6,5

Luca Tucci: Sempre lucido in fase di possesso ed ordinato tatticamente nel dare equilibrio e copertura. Costretto ad uscire dopo venticinque minuti per una contrattura. Voto 6+

Giovanni Inkaz Severino: Anche se spesso eccede in palleggi e dribbling. Fa sentire il suo peso specifico: da un suo cambio di fronte nasce l'imbeccata per l'assist al primo gol. Dopo aver subito il pareggio perde la testa ed inizia ad inveire contro l'arbitro, lasciando la squadra in dieci nel momento più delicato......allora faccio bene quando lo sostituisco o lo tengo in panca ? Voto 3

Josef Parodi: Avrebbe i mezzi tecnici per diventare un giocatore di Promozione, ma spesso latita nel momento in cui la squadra perde possesso del pallone. Croce e delizia. Voto 6+

Umberto Meglio: Lotta senza risparmiarsi, come sempre, ma è costretto ad abbandonare il campo dopo una mezz'ora a causa di una brutta distorsione. Si sospetta un lungo stop. Coraggio!!! Voto 6+

Danilone Bellebbuono: Ogni volta che vedo Danilone giocare mi chiedo sempre cosa potrebbe fare con 20kg in meno. Ha il fisico, il tiro, il senso tattico e la visione di gioco. Una sua zampata sotto misura ipoteca la vittoria. Voto 7+

Luca De Filippo: Primo tempo discreto, viene un pò meno nella ripresa ( in generale tende a latitare quando le partite si fanno toste). Ha i mezzi e deve dare di più. Voto 6,5

Kecco Moscato: Meno svagato che nelle ultime occasioni. Un suo tiro all'incrocio viene deviato in angolo dal portiere avversario. Voto 6

Antonio Meglio: Assist e grinta.Da una sua incursione arriva il cross del primo gol. Buona prestazione, ma quante proteste inutili. Voto 7

25/10/09

VI CHIEDO UN ATTEGGIAMENTO DIVERSO

Giacchè mi sono arrivati parekki messaggi e telefonate di persone deluse per la mancata convocazione ci tengo a ricordare alcune cose: Lo scorso anno, a Settembre, ho trovato un gruppo di amici ke giocava simpaticamente a pallone. Dopo una fase iniziale di reciproca conoscenza abbiamo cominciato un percorso di crescita. Con l'obiettivo di migliorarci, imparare, selezionare nuovi elementi, far crescere il gruppo e NON SOLO DIVERTIRCI abbiamo preso numerose iniziative: Ritiro in Cilento,Torneo San Rocco, Ritiro in Finlandia,Torneo AICS, iscrizione alla Seconda categoria, Contratto x lo Stadio di Quarto, il tutto condito da numerose amikevoli. Un percorso del genere non si può sintetizzare in 2 parole, se ci riflettete, non è cosa di poco conto. Siamo partiti dal nulla ed ora ci troviamo con una società impegnata a disputare in contemporanea 2 diversi campionati con un budget (di sponsorizzazioni) praticamente inesistente. Vi rendete conto che LO SFORZO ORGANIZZATIVO E' ENORME. A parole tutti sembrano avere a cuore le sorti della squadra e tutti sono disponibili a portare il proprio piccolo contributo. Nei fatti, invece, basta ke per 2 o 3 volte non vengano convocati e l'entusiasmo lascia subito il posto al malumore. Tuttavia x carattere sono una persona ke non si accontenta: cerco sempre di ottenere il massimo dalla squadra e singolarmente da ciascuno di voi. Anzi mi sento in diritto di kiedere il massimo da ognuno proprio perchè METTO IN PRIMA PERSONA IL MASSIMO IMPEGNO IN QUELLO CHE FACCIO. L'ottenimento di questi obiettivi passa inevitabilmente per alcuni SACRIFICI CHE DOBBIAMO TUTTI ESSERE DISPOSTI A FARE. Dal lato mio metto il mio tempo, i miei soldi, la mia competenza e non vengo a raccontare a voi a cosa ho dovuto rinunciare. Dal lato vostro non basta pagare il campo e mettere un pò d'impegno atletico; per far parte di questo progetto c'è bisogno di metterci anke il cuore. Se pensate che questa squadra sia solo l'occasione per fare un pò di movimento, è meglio che vi iscriviate in palestra o vi organizzate il calcetto settimanale con gli amici. Se siete convinti di meritare più di altri la convocazione dimostratemelo coi fatti. Personalmente non ho alcun pregiudizio contro nessuno di voi, niente antipatie e niente preferenze. Anzi una preferenza ce l'ho: ho un debole per ki non si arrende mai, per ki butta SILENZIOSAMENTE il sangue in mezzo al campo. Fatemi vedere in allenamento come arrivate prima degli altri, come correte più degli altri, come lottate su ogni pallone quando gli altri stanno già con la testa sul cuscino, con quanta fame volete imparare a stare in campo come riuscite a non fumare, a perdere peso, ad imparare il ruolo in cui non avete mai giocato !!! Queste sono le cose ke vi fanno guadagnare visibilità agli okki di un allenatore.Sarei pazzo a rinunciare a gente così. Non pensate che per emergere basta aver più voglia di giocare, non è così. Non mi fate vedere la "fracitumma" di persone che s'imboscano x evitare un esercizio oppure fanno questioni inutili con arbitri e compagni. MOSTRATE DI MERITARE LA CONVOCAZIONE COI FATTI, NON CON LE PAROLE. E' naturale che non tutti abbiano avuto gli stessi doni dal Padreterno, ma con l'IMPEGNO ed il LAVORO COSTANTE NEL TEMPO possiamo e dobbiamo migliorarci. Bisogna avere capacità di mettersi in discussione di fare autocritica di ricominciare da zero quando serve. Io cerco gente così, ho bisogno di gente così: se voi non lo siete FATEVI DA PARTE ORA, NESSUNO VI OBBLIGA A RESTARE. Capisco la delusione x la sostituzione, la mancata convocazione etc, accetto serenamente il confronto e la discussione Con CHI VUOLE STARE IN QUESTO GRUPPO CREDO DI ESSERE STATO CHIARO : PROMETTO ATTENZIONE, IMPEGNO, INCORAGGIAMENTO, NON POSSO GARANTIRE IL POSTO FISSO IN SQUADRA O UN MINUTAGGIO MINIMO A NESSUNO. A chi mi kiede: "Mister, ma quel compagno si è allenato poco ed è più scarso di me" rispondo: "La valutazione di queste cose è uno dei compiti ke spettano a me, posso ovviamente sbagliare ed a quel punto sta a te dimostrare sul campo che stavo sbagliando".Se però mi domandano " Mister, ma se le cose stanno così io non giokerò mai !?!" Io rispondo " DIPENDE SOLO DA TE"